Fame atavica

Quando il buio infetta il soggetto va a risvegliare biologicamente un antico istinto sopito dall'evoluzione umana: la sete di sangue e carne. Chi è colpito da questo morbo avverte l'impulso di nutrirsi del sangue dei suoi simili o di mammiferi. Per un effetto di atrofizzazione di alcune cellule neurali i capelli divengono chiarissimi oppure rosso acceso, e pare anche che sempre a causa di questa atrofizzazione cerebrale anche il "senso di colpa" scompaia col tempo. Nutrirsi del sangue vivo ridona al soggetto la salute (e le ferite perse) a una velocità impressionante sostituendo il fabbisogno di cibo al fabbisogno di sangue. Anche le malattie patologiche dovute alla robustezza bassa vengono trattate dalla mutazione impedendo l'aggravarsi dei sintomi o "congelandoli" a un dato livello. Questa sorta di "vampirismo" non concede altro che la capacità biologica di metabolizzare il sangue e trarne nutrimento, quindi niente canini draculeschi, niente artigli, niente nebbia, ali di pipistrello o paura delle croci, dell'aglio e via discorrendo. Questo nutrimento porta all'assuefazione e in breve non si risucirà ad assimilare più alcun cibo se non il sangue. (il sangue umano vale doppio!) 
COSTO AB 2


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